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“Giotto la casa, il colle di Vespignano” su OK MUGELLO

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agosto 29, 2017 by MdF

Prosegue con successo il programma di presentazioni del libro “Giotto la casa, il colle di Vespignano”, volume fortemente e voluto ed attentamente curato dall’Associazione Artistico Culturale dalle Terre di Giotto e dell’Angelico per celebrare degnamente il settecentocinquantesimo anniversario dalla nascita dei Giotto. Questa volta a fare da cornice ad una conferenza, ulteriormente arricchita dall’esecuzione di brani musicali dedicati alla figura del grande Maestro, è stata la Casa di Giotto. Segnaliamo quindi ai nostri amici la lettura dell’accurato resoconto stilato per OK Mugello da Aldo Giovannini.

 

Conferenza su Giotto a Vespignano

 

Nel pomeriggio di domenica scorsa 6 agosto 2017, alla Casa di Giotto in quel di Vespignano, un pubblico non molto folto (il caldo imperversa anche sugli splendidi colli mugellani!) ma in compenso entusiasta ed attento ha assistito a una nuova tappa del tour di presentazione del libro “Giotto – la casa, il Colle di Vespignano”, edito da Masso delle Fate, volume realizzato a più mani e coordinato dall’Associazione Giotto e l’Angelico in occasione del 750° anniversario della nascita dell’inventore della pittura così come ancora oggi è concepita. Tra gli interventi, coordinati da Fabrizio Scheggi Vicepresidente dell’Associazione, era previsto quello di chi scrive ma, impedito all’ultimo istante da un imprevisto, ha incaricato l’amico Paolo Marini, anch’egli tra gli autori, di sostituirlo. Marini ha fatto alcune considerazioni generali sul libro e sul ruolo che ha e può avere nel far comprendere, specialmente ai più giovani, l’importanza della conoscenza del territorio in cui si è nati e/o si vive, in funzione della cura che se ne deve (o dovrebbe) avere, per poi spiegare in sintesi il suo contributo all’opera, contributo sia scritto sia fotografico e che riguarda la Cappellina della Bruna. Lo stesso Marini ci ha raccontato il prosieguo dell’incontro: ha preso poi la parola Adriano Gasparrini che, trattando della storia della Casa di Giotto, ha anche parlato da par suo sulla visione ottocentesca, e quindi di stampo soprattutto romantico, del celebre incontro tra Giotto e Cimabue narrato prima dal Ghiberti poi dal Vasari, e come questo è stato interpretato sulla tela dai pittori dell’epoca, a partire dal dipinto di Gaetano Sabatelli, che tutti conoscono perché, in versione stilizzata, è l’immagine sulla scatola delle ormai leggendarie matite e pastelli Giotto che dominarono l’infanzia di più generazioni. Sabrina Malavolti si è mantenuta nello stesso solco di Gasparrini: perché i musicisti (Luigi Gordigiani, Giovan Battista Frosali, Cesare Gostinelli) che hanno trattato la figura di Giotto hanno cercato quasi tutti di illustrare lo stesso episodio: l’incontro Giotto Cimabue. Ma Sabrina è stata eroica nella sua esposizione, sulla quale ha pesato lo scampanio ossessionante, prolungatosi per venti minuti, della vicina chiesa di S. Martino a Vespignano. Venti interminabili minuti durante i quali nondimeno Sabina ha continuato imperterrita ad appassionare gli ascoltatori, anche con interventi musicali al suo fedele clarinetto. Un tour de force da medaglia al valore! E come degna conclusione ha fatto ascoltare una famosa romanza, un breve frammento di un’aria conosciutissima su libretto del borghigiano Giovacchino Forzano, con i fatidici versi: “E venga Giotto dal Mugel selvoso, e il Medici mercante coraggioso! Basta con gli odi gretti e coi ripicchi! Viva la gente nova e Gianni Schicchi!”. Altra significativa parentesi storica e culturale che il Mugello dedica ormai dal 1 gennaio 2017 al suo grande conterraneo e che molto probabilmente verrà ripetuta, fra qualche giorno ma di sera, con la proiezione di alcune diapositive. Ne riparleremo.

Aldo Giovannini

 

giotto buona


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