Aneddoti di vita quotidiana e ritratti di personaggi descritti con simpatica e romanesca ironia, delicati pensieri per la famiglia e sguardi intimi sulla vita che scorre, questo il contenuto dei momenti definiti “strani” dallo stesso autore.

ESTATE A ROMA

Roma,
come sei bella d’agosto.
Er cielo splenne
de stelle luccicanti,
‘na coppia che se strigne
e s’accarezza,
lei guarda,
l’occhi so’ brillanti,
er visto triste
dell’amore suo,
e co’ ‘na dorce dorce tenerezza,
ci appoggia ‘na carezza.

Lontano
S’ode un sono de chitara,
se sente canticchiare
‘na vocetta,
cor viso arzato
verso de un barcone.
La voce canta
‘na canzone amara:
m’avevi detto che
m’amavi tanto
e m’hai lasciato
senza alcun rimpianto.

Come sei bella Roma
d’agosto.
Sul Piazzale del Pincio
Purcinella guarda
un sordato co ‘na ragazzetta.
lui je sorride, lei
fa la civetta, e
sotto sotto quattro regazzini
sgranocchiano fusaje e
bruscolini.
Er fiume core lento
verso er mare,
e nell’orecchio senti
quer rumore dorce
dell’acqua che pian
piano score.
Come sei bella Roma
d’agosto.

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